domenica, dicembre 25, 2005

Christmas with the Yours,Easter what you want...

Come ogni anno il Natale mi coglie impreparato.
Questa vita sempre frenetica, questa vita che non ci lascia il tempo di pensare, questa vita senza più mezze stagioni non permette di gustarsi appieno la poesia di questo giorno.
E stavolta non scherzo. Non sto parlando di roba tipo "gli uccellini sono in cielo e un petalo di fiore cade sullo specchio d'acqua del ruscello incontaminato"...ma a pensarci bene gli "effetti collaterali da festività" sono tutti da riscoprire.
Tipo strade deserte, coop vuota alle 19:30, silenzio tra i vicini di casa (solo se abiti in condominio e questi se ne sono andati fuori per il pranzo...) e cose così.
Per una volta i luoghi del consumismo più sfrenato vengono abbandonati e tutti si ritirano nelle proprie intimità per consumare, appunto.
Questo non è male, e devo dire,per un passionista delle sorprese come il sottoscritto, anche la cerimonia dei regali non è per niente da dimenticare: rivedi gli amici, guardi i regali degli altri, li invidii.....cose così.

Buon Natale, ci vediamo l'anno nuovo con la vecchia vita.

mercoledì, dicembre 21, 2005

Arthur Guinness is the Man


Dobbiamo sentirci in colpa ad avercela con il mondo intero?Dobbiamo smettere di accontentarci di ragazze bruttine e facilmente plagiabili?Ma soprattutto, alla vigilia delle elezioni più importanti della storia del nostro paese,dobbiamo votare Prodi o Bertinotti? Queste ed altre domande occupano le serate di fronte ad una pinta di Guinness in compagnia di altri amici delusi, che non hanno altre consolazione se non il cazzeggio sfrenato accompagnato da birra scura...
Dopo attente riflessioni siamo giunti a capire che il bere al bancone è la migliore delle metafore della vita. Su come vogliamo prenderla,almeno...
La vita vera, il mondo, è alle spalle, simboleggiato dall'uscita del Pub. Davanti a noi una media, con la sua schiuma, con il suo odore allettante e rilassante. Dopo ognuna di esse la porta del Pub sembra irrimediabilmente lontana.
Ma ecco che finita la birra, il riflesso dell'uscita sul bicchiere vuoto incupisce la nostra già fragile indole.
Ed allora versa, versa, versa, ancora oste! Che mai abbia a ricordarmi che comunque vada, alla fine della serata,tu dovrai buttarmi fuori dal bancone, e di nuovo sarò in ballo della vita, quella "vera"...

Già, non molto allegro. Mi ero proposto di fare un post non troppo cupo, ma si sa, di questi tempi, le promesse non hanno un gran valore.
Soprattutto quelle fatte a sè stessi...

lunedì, dicembre 05, 2005

lasci lascia lascia

sono l'anello dei desideri della notte del fuoco del nuovo e del vecchio che si lascia dietro un tanfo di morte di topi e sirene di lucciole e balene sempre mi chiedo mai mi rispondo se avrò voglia rido se no pace a chi spera e che qualcuno abbia pietà della sua anima non esite e forse c'è ma non si trova non si scova tutto lascia supporre un piano ma senza bottino non si può continuare a domandarsidov'è l'oro e più ci penso e più mi viene voglia di facciamo un gioco io parlo e tu ascolti una bocca due orecchie non avere più un senso della vita non lo so eppure triste solo suono lavoro credo spero mangio ingrasso brucio mollo non credo non spero mi stufo mi piace non lo sopporto ma ci credo opera opera opera l'infallibile chimera l'ineffabile sostanza la triade maggiore del nostro volto di luna capelli di pece e fece tutto perchè potessi danzare nel buio malattia o vita non si predica quello che si razzola. O forse si?