giovedì, ottobre 12, 2006

Sciapo...

Tempo!
Me n'ero preso un po'. Non ho voglia di fare questo post. Vorrei essere forse altrove. Ma altrove dall'interno è un po' difficile.
Mi chiedo com'è la vita di chi mi passa accanto. Cioè, come sarebbe essere loro.
Adesso son qui in camera mia, anche se non la sento proprio mia questa, che tento di ascoltare un Blackbird senza peraltro riuscirci. E ancora non ci riesco. Arriva l'inverno, le giornate si accorciano ed io sono sempre il solito stronzo. Non riesco a tenere il passo con la natura, niente da fare. In compenso credo di aver trovato l'album....
Comunque, in attesa di nuove ispirazioni, che Dio ce la mandi buona.
O almeno ancora in garanzia.

giovedì, settembre 14, 2006

Zsa Zsa Zsu


Oggi ho rivisto C. mentre aspettavo l'autobus. "Ciao!", ciao faccio io, allora come è andata l'estate?"Benissimo....senti, ma quest'anno sei di nuovo con la Prof. Rossi (dove ci siamo conosciuti)?"Certo rispondo, devo perchè è un esame obbligatorio."Non io, io faccio cambio....beh, ciao!".
Freddato. Era carina, mi son chiesto come mai era finita, perchè non mi piaceva e non era il mio tipo.
Qualche tempo fa avrei fatto post tristerrimi. Adesso sono qui a guardare la tv e....sono inaspettatamente tranquillo.
Ci siamo. Sono diventato definitivamente insensibile. A quasi tutto e tutti e, udite udite, tutte.
Ma niente paura. Aspetterò un evento sconvolgente che migliori la mia vita, sperando che la poltrona mi porti nuovi amori e nuove speranze.

Quindi....la lotta è dura,ed io e le mie noie siamo di nuovo insieme.

Siempre!

giovedì, agosto 31, 2006

Epitafio

Non ho mai pensato potesse succederti niente. Non ti percepivo come un essere...più un'immagine. Una foto, forse una posa. Come è strano quando capitano queste cose. La stessa sensazione di quando ad una festa qualcuno si fa male. Con te era sempre perfetto...almeno, c'eri sempre quando ti cercavo. Placida, calma. Sempre una nuova idea...
Fa strano leggere su Wikipedia della tua morte, del tuo suicidio anzi, tramite farmaci di cui non saprei riferire il nome.
E tutto è ancora più surreale...
Grazie per tante sere, grazie per tanti sogni, grazie per il male ed il bene. Che sono sempre un po' la stessa cosa. La stessa moneta.

Dormi bene A.

domenica, agosto 20, 2006

Vol. 43%

Solo a casa, troppo tempo per pensare. Il tavolo pieno di ricordi e una bottiglia di vino.
Quasi un sasso in gola, anche nel petto.
Credo anche in testa, spaventato dalla normalità, dalla quotidianità.
Come un cane nascosto, impaurito. Oggi la giornata non è cominciata nel migliore dei modi. Ho messo sotto con la macchina un uccelino. Un merlo, una femmina.
Non sta finendo altrettanto bene. Stanotte ho avuto una tosse dolorosa. Stamani se ne era andata. Raffreddore. Polmonite? Credo (spero) di no.
Le persone intorno a me stanno male. Tutti stiamo male.
Che fare?
Aspettare, ignorare e sperare. Non credo basti.

Oggi ho rincontrato un angelo. Non proprio, meglio dire una persona. Ragazza.
Si, ragazze. Donne, bambine....tutte quante.
Un cane, si, un cane....seminascosto.
Esatto, proprio lui.
Sonno....tanto sonno....stanco. Una stanchezza che non si toglie dormendo.
Mi duole la testa.
Buonanotte.

sabato, luglio 15, 2006

Una doverosa precisazione


Allora eccoci giunti ai saluti.
Un arrivederci dignitoso prima delle vacanze, ci vediamo a settembre....
Spero.
Mi sembrava il caso farmi vivo,visto che il mio ultimo post risale alla preistoria.

Mi raccomando, tanto sole, poche sole, e donne.....cercate di non rimanete sole, ok?
E noi uomini vediamo di fare a modino.

M.

lunedì, giugno 26, 2006

...e di dov'è il tuo ragazzo?

Ci ho pensato molto, sai...e credo che non potrebbe funzionare.
Insomma, tu vivi a Roma, io studio a Firenze. Hai qualche anno meno, studi recitazione, qui sei Responsabile Organizzativo, io un semplice orchestrale. Tu una vita tra attori, rassegne, spettacoli, io al massimo se mi va bene suonerò qualche volta di fronte a un po' più di persone.
Poi sei carina, sai di esserlo. E questo ti frega, non c'è niente di peggio di una ragazza che sa di essere bella. Sai che tutti ti guardano, anche se non li senti percepisci i commenti al tuo passaggio.
Non potrebbe funzionare, siamo troppo distanti.
Cosa ne potrebbe venir fuori? Io verrei qualche volta da te, tu verresti da me. Ci sentiremmo per telefono, poi ci stancheremmo e ognuno tornerebbe alla propria vita, magari dopo una litigata.
No piccola, lasciamo che rimanga solo un sogno, un "cosa sarebbe potuto succedere", è stato bello, anche solo conoscerci. Anche parlarti mentre tu non ascoltavi, perchè intenta a discutere con il direttore d'orchestra figo...
Tra qualche anno ricorderò questi giorni e penserò a tutte quelle sere in cui io andavo a bere birra da solo mentre tu circondata da nerboruti ti crogiolavi nelle loro attenzioni.
Lo so che lo facevi solo per ingelosirmi e per protesta a questo mio atteggiamento chiuso.
Ma con me non attacca, baby. Hai sbagliato persona...ne devono passare ancora di donne tra le mie lenzuola prima che mi innamori della prima venuta.

E poi ancora sei acerba....

lunedì, giugno 12, 2006

Donna sei autarchica

Alla vita non si può chiedere niente di più che una birra fresca in un caldo pomeriggio di Giugno...
soprattutto se il resto non ti sta andando molto bene.
Oste una birra, piccola per favore che non so se reggo una media a medio pomeriggio inoltrato.
Avevo detto piccola. Ok, fa lo stesso, avrò una scusa in più. La prima sorsata è come un pediluvio...ci voleva proprio. Certo che i tedeschi hanno avuto proprio una bella idea. Non so se son stati proprio loro i primi, vox populi, facciamo di si. Quanta gente che corre in questo parco urbano, ma sopratutto quante ragazze. Tutte a lavorar sul proprio fisico, per stare bene. Con sè stesse, di salute, con i genitori, per il ragazzo....Ma perchè sudare e tonificare? Per essere più belle mi immagino. E a che pro? Nel senso, io fatico duramente per ottenere qualcosa in cambio. Cioè, sono più bella = più probabilità di essere notata e/o rimorchiata.
E questo è un ragionamento che potremmo fare noi uomini, almeno quelli che conservano ancora un po' di istinti primordiali da maschio dominante, non uomini da talk-show di metà pomeriggio su reti Mediaset.
Credo, anzi temo, che le donne oggi curino il loro aspetto per il gusto di farlo. E questo basti. Niente più pizzi e merletti notturni per il piacere di essere desiderate. Solo perchè a loro stanno bene indosso.
Sarebbe come far l'amore con uno specchio.

"Ma certo, sono io la più bella del reame...."

martedì, giugno 06, 2006

Derelicte

Sono convinto della assoluta genialità di Daniele Luttazzi. Uno che definisce Il Metodo Definitivo per chiudere una storia d'amore non può avere che la mia stima. In soldoni, all'inizio della relazione i due partners si mettono d'accordo su una parola che si deve dire quando ormai il rapporto è finito e non ne resta che un grosso tonno morto (tipo "geronimo"). Così facendo ti risparmi tutto, le lacrime, le telefonate, le attese sotto l'acqua davanti a casa dell'altro...in questo modo invece pronunci la parolina, bene, arrivederci, è stato bello, amici come prima (o quasi).
La realtà è un po' diversa, il mondo gira intorno a cose come questa, cioè l'abbandono.
Viviamo circondati da momenti ultimi, da addii che manco vediamo. Ogni volta è sempre, o quasi, l'ultima. Anche in senso meno metafisico.
Il problema è che dispiace sempre, soprattutto se sei te ad andartene a meno che non sia in una situazione tipo lager o ghetto, anche dell'anima. Fortunatamente esistono cose che ti possono tirare su, come gli amici, il lavoro, lo studio, il bere...Ma a meno che tu non sia un pezzo di ghiaccio o abbia la faccia come quella di uno che caga davanti ad uno stitico, quella domanda, quel dubbio del "chissà se ho fatto bene" ti rimmarrà sempre, il famoso stronzolino ammezzato, per rimanere in paragone.
Forse è così che deve andare e quando sarà il momento ce ne acorgeremo.

O magari troveremo solo uva acerba...

sabato, maggio 20, 2006

Fragole

Non c'è più molto da dire. Lo testimoniano i silenzi in auto, in ascensore. In coda alla posta o alla cassa del supermercato. Si capisce dallo sguardo basso, dal passo svelto, dall'incedere veloce delle parole. Non c'è molto da dire tra donne, non molto tra uomini. Ancora meno tra donne e uomini. Sforzarsi? Ignorarsi? Oppure una terza via, che unisca tolleranza e comprensione a dubbio e intransigenza. Non è facile. Ed ultimamente è faticoso anche solo vivere. Ma lo facciamo, perchè nonostante tutto è un bene prezioso, quanto ineffabile e insicuro, la vita intendo. Andare avanti. Con coscienza. Con cognizione che tutto ciò che facciamo, se lo faremo con passione, avrà un significato. Non sarà solo una facciata tipo Saloon del west. Ma avrà radici, lascerà semi, forse un giorno darà anche dei frutti. O forse verranno prima i corvi e non resterà che un campo secco.
Ma comunque resterà un campo.

sabato, maggio 06, 2006

Gatti a Fiesole

Quanto è difficile essere leggeri...sembra a volte che ovunque uno si muova, qualsiasi cosa faccia rischia di far danni. Non c'è un punto di non ritorno. Già l'inizio è tardi per tornare indietro. La nascita è già di per sè destino di morte. Come in una melodia, dove la fine è preannunciata nelle prime battute, così in tutti quei casi che prevedono un destino che deve svilupparsi, crescere, maturare. Come una vita, un'amicizia, una storia d'amore, una conoscenza. Non c'è speranza, vorremmo dare un peso, quello reale, ma non ci riusciamo, probabilmente proprio perchè ci sarebbe insopportabile un'esistenza all'ombra della leggerezza, ogni giorno col rischio di dover ricominciare tutto da capo.
Che fare allora? Rischiare di fare male, di essere fraintesi...
Quanto è stancante curarsi di tutto, quanto è difficile.
Ed è proprio per questo che non possiamo farne a meno. Se tutto fosse più semplice la vita forse sarebbe terribilmente insopportabile.
Non so, non ho capito ancora molto in merito.
della vita intendo. Soprattutto del capitolo "rapporti interpersonali, come curarli e come vivere equilibratamente con sè stessi senza far male a chi ti sta intorno".

mercoledì, aprile 26, 2006

Tempi migliori

Aspettiamo. Passiamo la vita ad aspettare. Aspettiamo alle poste, aspettiamo al cinema, aspettiamo una svolta. Aspettiamo che arrivi il grande amore...cose così, quotidianamente. Mia nonna qualche tempo fa mi ha detto "sarei contenta di vederti insieme ad una bella ragazzina...".
Cara nonna, mi ci vedrei anche io volentieri. Ma adesso sto aspettando, e quando questo accade non ci si accontenta molto facilmente. La condizione, se ben pensate, è tra le più feconde.
Si studia, si osserva, si confrontano caratteri, opportunità, modi di vivere. A volte si interviene, a volte siamo solo spettatori, ci piace guardare...
Non è necessariamente un male. Sto rivalutando tante mie posizioni in questo periodo sui grandi temi (i soliti, dai...) e penso che sacrificare certi periodi che la vita ci offre per considerazioni su di essa, togliendo tempo all'attesa, sia sbagliato. Non dobbiamo, e sto parlando in primo luogo a me stesso, cercare di riempire i buchi dell'anima con tutto quello che troviamo. Che poi altrimenti c'è il rischio di finire come la FI-PI-LI, che siamo sempre a rifare il fondo...
Dobbiamo lavorare sulle fondamenta, dobbiamo lavorare su di noi.
Così il nostro aspettare non sarà vano.

Almeno un trilocale ce lo meritiamo, no?

lunedì, aprile 17, 2006

A mazzi da sei...

Parliamoci chiaro. Potremmo contemplare un futuro senza legami di tipo matrimonio, uomo donna ecc... Solo che questa società è fatta per le coppie. Non ridete, è vero. Almeno come giustificazione per fare le cose. In due si può fare tutto, andare al cinema, ad un concerto, a teatro. E non si suscita nella gente quella strana e morbosa curiosità, a tratti inquisitoria. "Quanti biglietti?-Uno-Uno?-Si, uno solo...." e ogni volta sempre di più a farti pesare la tua solitudine, forzata o voluta che sia.
Lasciateci soli, non insistete. Sappiamo che è importante avere qualcuno accanto, ma non è che lo facciamo apposta. Certo che cerchiamo una spalla cui appoggiarsi, ma non dobbiamo vivere in funzione di questa.
E sto parlando principalmente per me, non fraintendete.

Forse in questo periodo di cambiamenti sarebbe il caso di prenderne parte in maniera attiva.
Da capo....

giovedì, aprile 06, 2006

...e coglioni!


Scontenti, stupidi e coglioni. Ritratto, anzi amplio, quello che ho detto in precedenza.
Non mi piace parlare di politica in questo blog. Come avete visto, prediligo argomenti tipo morte, tristezza e distruzione, che forse non son tanto lontani dal primo menzionato.
Ma...un consiglio: forse è meglio nuotare in una vasca di piscio che annegare in un mare di merda.
Detto questo, e visto che sono entrato in confidenza, volevo notare l'inaspettato successo degli ultimi due post che hanno suscitato ben 21 commenti l'ultimo e 19 quello precedente.
Che dire, sono commosso, contento (incredibile dictu!) e accecato dal potere mediatico di cui sono stato investito, alla stregua del nostro, speriamo ancora per poco, Giovane Premier.
Ringrazio tutti quanti in questo impeto di fratellanza e a chi mi dirà che preferisce quando sono triste risponderò con un sonetto:

ABAB ABAB CDC CDC.

A Voi...

domenica, marzo 26, 2006

Per nessuno, nemmeno per me

Pietà.
Quanto stiamo diventando asociali? Quanta colpa abbiamo noi e quanta del mondo in cui viviamo? Fondamentalmente l'umanità siamo noi, ma voglio credere che ci sia qualcuno al di sopra che in qualche modo subdolo (ed a volte neanche troppo celato) riesce a farci fare un po' quello che vuole. Non possiamo essere così deficienti da eleggere a scopo di vita il calcio o robe simili. Forse.
Oggi andiamo a braccio, a "peso". Conosco svariate persone che confondono (e spacciano per essa quindi) conoscenza con tempo passato su questa terra. "Guarda questi, mi dicono mostrandomi un ciuffo di capelli, sono bianchi! Vorrà dire qualcosa...". Devo darvi una notizia, non vuol dire un cazzo. Non sempre vecchiaia è sinonimo di saggezza, non sempre esperienza significa conoscenza.
Conta l'anima. Conta quello con cui l'abbiamo nutrita. Possiamo stare una vita intera a farci passare addosso il tempo senza arrivare a niente.
Cercare il significato delle cose, capire i perchè del mondo. Non accontentarsi e mettere sempre tutto in discussione.
Continuiamo a muoverci come pecore e non afferreremo mai il significato delle foglie, del tramonto, della pioggia. Forse anche dell'amore.

Ma forse parlo così perchè ad oggi posso permettermi di scaricare nelle fogne la mia merda con acqua potabile.

domenica, marzo 19, 2006

Felicità è un nido di vespe

Circa tre mesi fa ho affermato in un post che la mia via della felicità non passa attraverso le donne.
Credo di non esserne più così sicuro.
Non è che sto ritrattando quello che ho detto, ci mancherebbe. Però forse aiuta davvero essere in due.
Tutto questo lo dico perchè seguendo la mia natura di etilista, scopro tratti nuovi del mio carattere, un po' poeta, un po' maniaco...
Ho una teoria. I maschi di alcune specie durante la stagione dell'amore emanano ormoni che attirano le femmine. Faccio un esempio senza basi scentifiche (la collaborazione con Alberto Angela è venuta a mancare): quando il maschio della lontra, il Lontro, ha voglia di fare le porcate (o meglio, le lontrate...) subito il suo corpo emana un aflore caratteristico che la femmina interpreta con "vieni-qui-che-ti-faccio-vedere-io-la-diga-(anche-se-non-sono-un-castoro)". Come se noi uscissimo di casa con una spruzzattina di Eau de Amour e tutte le donne del mondo cadessero ai nostri piedi.
In realtà a mio avviso il maschio dell'uomo quando è in cerca di una compagna emana altri odori che inspiegabilmente allontanano tutti gli esemplari del gentil(?!) sesso.
Credo sia un po' quello che succede a me. Se continuerò su questa linea, ad uscire di casa con la fascia rossa in testa tipo Rambo dell'Amore e un mazzo di rose a mo' di coltello tra i denti...credo proprio che non ci saranno Lontre per me.

Chissà se sono in via di estinzione.
Le lontre, intendo...

sabato, marzo 11, 2006

Noi balleremo da soli

Le ragazze sono sleali. Le ragazze ballano e non ti guardano negli occhi. Probabilmente gli uomini sono dei rompiscatole, ma loro sicuramente sanno come farti salire l'astio. Sapete perchè le ragazze vanno a ballare? "Per la musica, quando sono qui non voglio pensare a niente!" (testimonianza diretta). Sapete perchè la maggior parte dei ragazzi va a ballare? Un tempo era per provarci con le donne, adesso ho il terribile dubbio che lo facciano anche loro per il ballo, la musica ecc... per esprimere la loro individualità di maschio. Forse io esagero, forse dovrei vivere con più tranquillità questa storia della disco. Ma è una questione di comunicazione. Vi rendete conto che stiamo tornando indietro? Ha ragione Eco, stiamo andando a passo di gambero. Sono convinto che mio nonno si divertiva di più quando usciva con gli amici, almeno facevano delle robe tipo "ballo del mattone" o giù di lì. E credo funzionasse, visto che siamo qui a parlarne. Una volta mi ha dato una sua vecchia giacca dicendomi "Sapessi quante puppe ci si sono appoggiate..." Nonno, mi dispiace, forse non sono degno, forse non sono il giusto erede di quel fortunato capo d'abbigliamento. Ma non è colpa mia. Io ci provo. Credo.
Ora l'interazione è scoraggiata. Si balla a testa bassa, quasi come fosse un dovere. I più fortunati sono gli sbronzi. Finiremo a ballare in discoteca con l'iPod, ognuno chiuso nel suo mondo, col suo bel muro che lo circonda...
Probabilmente sto sbagliando approccio, ma ultimamente non mi sembra di riuscire a cavare un ragno dal buco da tutta questa faccenda. E più che me ne vado in giro e più ne sono convinto..
La soluzione? Freud è morto chiedendosi cosa volevano le donne, io vorrei almeno provare a scoprirlo sul campo.
Questo è un ultimatum. Poi il suicidio Cataro....

domenica, marzo 05, 2006

Fine delle trasmissioni.

Stasera ho avuto una conversazione con tre ragazzette sbarbatelle e sono stato letteralmente rivoltato come un calzino. Mi rendo conto che sono quasi due settimane che non aggiorno il mio Blog.
Che non abbia più niente da dire? Mi sembra di allontanarmi sempre più dalla realtà, dall'afferrare le cose. Io penso che la vita da un certo momento in poi non riservi grandi sorprese (bada,sorprese non dispiaceri!) ma già adesso pensare che non ci sia di molto in più....mi sembra grave.
Forse davvero dipende tutto da me? O forse due occhi vivi e scuri potranno farmi cambiare idea? Non so, non credo, almeno da qualche tempo non la vedo più così...

Speriamo di cambiare, ma allora mi devo mettere a lavoro....

sabato, febbraio 11, 2006

63 Kg

Siamo una generazione di scontenti. O stupidi o scontenti. Non so se esiste una via di mezzo. E soprattutto non so a quale delle due categorie sarebbe meglio appartenere. Io oggi ho fatto un giro in un giardino a me caro per alcuni anni, sia per la città dove si trova, che per le persone che nei suoi pressi gravitano. ora dovrebbe essere solo un luogo che mi ricorda cose finite, come sempre. Bella giornata, da cartolina, la passeggiata sulle mura, i passi tra gli alberi. Mi sono accorto che stavo bene. Che lì, in quel posto pieno di voci, di angoli, di cose passate, mi trovavo a mio agio.

Non è possibile, mi sono detto. Io non posso starci bene qui. Pensa al male, fatti male, compatisciti...ma non funzionava. E non mi andava giù.

Niente, mi sono rassegnato al fatto che il dolore passa, i luoghi tornano ad essere luoghi e le persone ad essere persone, con cui si può parlare, perfino trovarsi di nuovo. E questa cosa non la vogliamo proprio accettare, o capire. Vogliamo dare peso alle cose, come se questo rispetto, questa venerazione ci restituisse quello che abbiamo perso.

Le cose hanno un peso. Si esprime in grammi.

venerdì, febbraio 03, 2006

Un po' troppo?

Pensare cose che ti fanno male....questo forse ci è rimasto per ricordare a noi stessi che siamo ancora vivi.
Oppure bere...."almeno una parvenza di vita!"(ricordi Sara?quel vecchio Zio ci ha fatto commuovere...).
Non credo di avere risposte, non credo che ne avrò mai. Cercarne mi basta per non affondare. Praticamente un Tonno, che se si ferma cuoce (hmm...comodo, tonno pescato e già affumicato....)....ecco si, un tonno! Se mi fermo sono morto! Se guardassimo alla nostra vita con occhi lucidi, con quella lucidità che solo i matti hanno, allora forse....forse davvero saremmo perduti.
Oppure condannati....comunque qualcosa di poco piacevole.
da soli, con una bottiglia, da soli....o in compagnia...siamo sempre soli....
Possibile che nessuno se ne renda conto? Niente promesse di appartenenza., nel bene e nel male, finchè morte non vi separi....
Finchè Morte non ci separi?
Separi?
Ma vi rendete conto dello strafalcione?
O tutto il dopo? Se è così, poi siamo destinati a non capirci più niente? Ancora meno di ora?

Lasciamo stare....

sabato, gennaio 21, 2006

Vinicio

Avevo un gatto.
Era affettuoso, ma con riserva. Era carino, ma nei limiti. Non si sbilanciava.
Credeva che la sua vita sarebbe stata la stessa senza di me....credeva che non ponendosi il problema, tutto sarebbe andato per il giusto verso.
Non aveva capito che nonostante tutto Lui non poteva fare a meno di me, non poteva vivere, o quasi.
Controllare,sapere,dominare non gli sarebbe nè servito nè bastato.
Certo, io al tempo avevo quasi capito che senza di lui non sarei potuto stare...lui forse no, anzi, quasi sicuro. Ora forse avrà trovato, e solo a causa mia, altre mani che lo nutriranno e accudiranno...ma l'amore...l'affetto....dormire in collo su un divano giallo....questo no.
Non starà male, ma non starà con me.
Ma è giusto così, non sono stato capace di prendermene la responsabilità e l'affetto.

Solo che forse ora manca....ma non conta, non ora.
Ovviamente è solo una mia opinione....

domenica, gennaio 15, 2006

Via Livornese 14

Il cuore è un regno.
E come tale ha le sue porte, i suoi abitanti.I suoi segreti e le sue mura.
Capita a volte che un Cavaliere brami le chiavi di questo regno, che chieda il permesso di avventurarsi al suo interno.
Dovrebbe essere potere e compito del Reggente condurre il prode tra le strade ed i piaceri di questo regno, spinto anche dalla brama di conoscenza del Cavaliere stesso.

Ho capito che a volte non tutti i Reggenti vogliono portare i Cavalieri a conoscere le meraviglie dei loro reami.

Ho capito che forse proprio io sono quel Re. E spero di non aver gettato le chiavi....

domenica, gennaio 01, 2006

Preludio

Ieri è finito un anno.
Oggi ne è iniziato un altro.
Sembra una vaccata, ma se ci pensate per davvero mette i brividi.
Credo che si debbano fare dei nuovi propositi per l'anno che viene, buoni o cattivi che siano, importanti o futili. Basta che siano nuovi, come il tempo che viene. Anche se questo è sempre nuovo, se uno ci pensa per davvero....ma questo è un altro post.
Credo di aver capito dopo un anno e una serata di pensieri che la mia via della felicità non passa attraverso le donne.
Ho sempre creduto che con "qualcuna" accanto la mia vita, il mio tempo, sarebbero stati migliori.
Oggi mi accorgo che non è così. Che i nostri problemi, quelli con noi stessi, non contemplano una soluzione che venga dall'altro da sè, sia questo uomo, donna, animale o cosa.
Probabilmete è vera la palla del "muro" che andavo dicendo per colpire tutti/e con la mia intelligenza brillante, non è così detta male.
Forse siamo veramente soli, forse non potremo mai distruggere la barriera che ci impedisce la comunione di pensiero e di corpo. Forse quell'alluvione non arriverà mai, dove tutti noi saremo solo pensiero ed il pensiero di tutti sarà l'unico pensiero.
Soli. Sempre.
Certo è più dolce stare da soli in compagnia, non c'è dubbio.
Mi sono trovato a condividere momenti solo con me stesso, e devo dire che io mi capivo. Non è una pretesa di assolutismo, magari anche un po' egocentrico ed egoista (o forse si...), ma è innegabile che l'esperienza, quando viene trasmessa, perde della forza iniziale. O può trovare altre forze, rinnovare sè stessa.Ma sarà una riproduzione
un po' grossolana del vissuto. Non c'è che dire.

Nonostante questo,però, credo che i tramonti vadano sempre guardati in compagnia.