martedì, giugno 06, 2006

Derelicte

Sono convinto della assoluta genialità di Daniele Luttazzi. Uno che definisce Il Metodo Definitivo per chiudere una storia d'amore non può avere che la mia stima. In soldoni, all'inizio della relazione i due partners si mettono d'accordo su una parola che si deve dire quando ormai il rapporto è finito e non ne resta che un grosso tonno morto (tipo "geronimo"). Così facendo ti risparmi tutto, le lacrime, le telefonate, le attese sotto l'acqua davanti a casa dell'altro...in questo modo invece pronunci la parolina, bene, arrivederci, è stato bello, amici come prima (o quasi).
La realtà è un po' diversa, il mondo gira intorno a cose come questa, cioè l'abbandono.
Viviamo circondati da momenti ultimi, da addii che manco vediamo. Ogni volta è sempre, o quasi, l'ultima. Anche in senso meno metafisico.
Il problema è che dispiace sempre, soprattutto se sei te ad andartene a meno che non sia in una situazione tipo lager o ghetto, anche dell'anima. Fortunatamente esistono cose che ti possono tirare su, come gli amici, il lavoro, lo studio, il bere...Ma a meno che tu non sia un pezzo di ghiaccio o abbia la faccia come quella di uno che caga davanti ad uno stitico, quella domanda, quel dubbio del "chissà se ho fatto bene" ti rimmarrà sempre, il famoso stronzolino ammezzato, per rimanere in paragone.
Forse è così che deve andare e quando sarà il momento ce ne acorgeremo.

O magari troveremo solo uva acerba...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Maturerà e sarà vino.
O forse verrà la grandine.
In cantina prenderemo una vecchia bordolese coricata.

Anonimo ha detto...

Hansel ! Quest'anno va' un casino !

Anonimo ha detto...

...deve essere almeno....tre volte più grande!