lunedì, settembre 19, 2005

19.09.99

Questa notte è per le persone che non ci accompagnano più nel cammino della vita.
Per chi se ne è andato prima del tempo, perché forse qualcuno lassù aveva da fare tra le 4:00 e le 6:00 di domenica mattina e non era molto attento.
Per chi non ha accettato questo, pagando per il suo troppo amore.
Per chi si è spenta come una candela, come facciamo tutti certo, ma regalandomi un sorriso prima che la fiamma si affievolisse del tutto.
Per chi ha combattuto una vita senza pensare che questa comunque le sarebbe stata tolta un giorno.
Per chi ha sofferto a causa mia, perché nel mio egoismo non c’era posto per qualcun altro.
Per chi se ne è andata, lasciandomi in compagnia dei “perché lo ha fatto”.
Per chi è stato lasciato alle cure di qualcun altro perché era diventato un ricordo ed un problema troppo grandi.
Per chi è partito, sperando di trovare una strada migliore.
Per chi resta, sperando di trovarla lo stesso anche qui.
Per chi mette le radici e fa i frutti e per chi pensa che il suo albero darà solo mele marce.
Per chi si abbandona, per chi resta insieme, per tutte le persone che ho incontrato nella vita e che avrò la fortuna di incontrare anche domani.
Per chi crede di aver trovato la soluzione e per chi ha capito che il problema non esiste.

Per l’ordine e per il caos.

Per il pagliaccio che è nascosto nel nostro stomaco.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Poi guardò Florentino Ariza, la sua padronanza invincibile, il suo amore impavido, e lo turbò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti.
"E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?" gli domandò.
Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatrè anni sette mesi e undici giorni, notti comprese.
"Per tutta la vita" disse.

Anonimo ha detto...

Più male di ciò che spinge alla poesia soltanto la poesia può farlo. Sic.

Anonimo ha detto...
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