venerdì, settembre 02, 2005

Questione di età...

Dopo una giornata praticamente passata tra quasi tutti gli stati d'animo che mente umana possa concepire, mi ritiro nelle mie stanze come un vecchio dopo che gli si è rotta la dentiera davanti a tutti durante il pranzo della domenica.
Perchè si festeggia un compleanno? Per sentirsi meno soli o per sdrammatizzare il fatto che ci stiamo sempre avvicinando all'orlo del baratro, come in un carrello della coop senza freni? Se fosse così allora dovremmo aver qualcosa da festeggiare tutti i giorni, e non sto a spiegare il perchè, che si capisce (per ulteriori delucidazioni posso fornire la mia mail...ma non fate spam, che fa bam.Grazie.).
Se invece fosse per il primo motivo, cioè la solitudo, dovremmo evitare cose tipo feste, cene ecc. in quanto poi alla fine ti ritrovi solo con i regali, e vi girano le palle più di inizio serata. E lo fanno veramente tanto, visto che è dalle 16:00 che pensate "Minchia, alla fini mi toccherà ritrovarmi solo con i miei regali".

E stare da soli allora? Risolve le cose?
Evidentemente no se mi ritrovo a quest'ora a scrivere sul Blog con mezza Tuborg accanto (Ventures perdonami, la San Miguel Especial l'avevo lasciata fuori dal frigo...).

Tutto questo per dire che alla tristezza cosmica non c'è scampo.
E per dire che oggi, 1 Settembre, è stato il mio compleanno!
Ewwiva!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Leopardi! allora, sono onorato di essere il primo che lascia un messaggio sul tuo blog (oggigiorno è un suicidio sociale non avere un blog..).
Allora per prima cosa auguri, e come regalo immatriale ti dò da meditare su questo:
Se ci pensi bene ogni volta che esci con amici/ragazze ecc..sai che a fine serata ti ritroverai solo soletto, ma l'uscita te la godi lo stesso no? Forse con i compleanni hai il pensiero mistico dell'anno passato che scatena l'introspezione e in più il fardello dei regali che ti ricorda che oggi sei tu che sei un anno più veccchio e non gli altri. Che poi non son tanto i regali quanto il sentirsi i riflettori addosso.Tuttavia, ti volevo far notare, che non è poi quel gran supplizio, primo: perchè dura solo un giorno in un anno. secondo: perchè alla fine resti un pò solo con i tuoi regali (ribaltamento materialista del punto di vista)a meno che questi regali non siano un dvd o cd dell'autostima, terzo: c'è un fraintendimento nei confronti del compleanno che coglie chiunque: secondo me non devi esser tanto tu ad esser felice per il tuo compleanno, quanto gli altri che hanno modo di festeggiarti. Di scegliere il regalo preparati il sopresone bastardo ecc..
Statisticamente è anche vantaggioso perchè nell'arco dell'anno starà a te festeggiare gli altri più volte.
Sai che sarebbe stato triste? Se nessuno ti avesse detto nulla, se non avessi avuto regali con cui rincasare ma solo una San Miguel Especial calda ad aspettarti accanto al frigo.
Forse la frase più corretta è
"volendo alla tristezza cosmica non c'è mai fine"

Auguri!!!

Anonimo ha detto...

Porca miseria sono il secondo, il Burle mi ha battuto!!! Cmq e ci credo che la tristezza cosmogalattica spaziale arriva...ti è toccato berti la tuborg (che cmq è una gran birra) e non la tua SAN MIGUEL ESPECIAL. Cmq sto sempre aspettando la risposta la vostra risposta congiunta alla mia mail di "spessore"...........

Anonimo ha detto...

T E R Z O !

Comunque è passato e perlomeno sei alla massima distanza possibile dal prossimo compleanno. Eviterò sbrodolamenti filosofici arcani e mistici e mi limiterò a citare il Principe Antonio deCurtis: "Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte. Le cose vere per il momento le mettiamo da parte, ma le supposte... dove le mettiamo le supposte?". Ovvero se hai qualcosa di concreto per cui sbattere la testa nel muro fallo pure, lamentati, maledici i santi e i fanti, piangi nel buio della tua cameretta e tenta in tutti i modi di risorgere come araba fenice. Ma non star a fasciarti la testa (soprattutto non farti andar di traverso la birra) per un cazzo di compleanno: sorriso di circostanza, arraffamento del quattrino della nonna, insopportabile festa a sorpresa e nel giro di 12 ore è tutto finito.

AveCave

Anonimo ha detto...

Come stai?
Mi domando se il senso di tutto è stare chiusi in una stanza a chiedersi "come stai, veramente?".
E mi rispondo di no, neppure quello a senso. Non esiste un senso. Ma esiste il domandarselo.
Solo quello.
Che poi si trovi o meno una risposta (ripeto, si cerca qualcosa che non c'è, ma ci sono talmente tante balle a cui si crede...) non cambia il punto di partenza, ma l'arrivo.
E forse l'arrivo si avvicina. Si, forse "il cercante" ha la via più lunga davanti a sè, proprio perchè cercante ed insoddisfatto. L'altro, si accontenta e muore.
Che senso ha tutto questo, intendo quello che qui ho declamato?!
E' ovvio, alcuno.

Anonimo ha detto...

Vedi, c'è qualcuno che sta peggio di te...

Anonimo ha detto...

Va bene.
Niente: come i Jaliss

Anonimo ha detto...

veramente lo dicevo io!